Scrivo dopo una settimana dedicata soprattutto alla cooperazione con i nostri partner asiatici, al Venezuela, e al cammino dei Balcani verso l’Unione europea. Lo scorso fine settimana ero a Singapore per lo Shangri-La Dialogue – una delle maggiori conferenze al mondo su sicurezza e difesa. Ormai la sicurezza di Europa e Asia è collegata – basti pensare alla situazione in Afghanistan, alle rotte commerciali nell’Oceano indiano, o alla necessità comune di evitare la proliferazione delle armi atomiche. Per questo, in questi anni, abbiamo rafforzato sempre più la nostra cooperazione coi partner asiatici. A Singapore ho partecipato a un incontro pubblico sulla situazione in Corea, insieme ai ministri della Difesa giapponese e sudcoreano (qui il video). Ho avuto anche l’occasione di incontrare tanti partner importanti: il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong e il ministro degli Esteri Vivian Balakrishnan; e poi i ministri della Difesa cinese Wei Fenghe, sudcoreano Jeong Kyeong-doo, vietnamita Ngô Xuân Lịch, neozelandese Ron Mark, e australiana Linda Reynolds. Qui il comunicato. Qui invece la mia intervista con Channel News Asia. Da Singapore a New York, per un incontro tra il Gruppo di contatto che abbiamo creato sul Venezuela e i rappresentanti del Gruppo di Lima. Col Gruppo di contatto stiamo incontrando i principali interlocutori internazionali, per cercare di favorire una soluzione pacifica e democratica alla crisi in Venezuela. Qui il comunicato congiunto, qui il resoconto della riunione. Di ritorno a Bruxelles ho celebrato insieme a tanti amici americani ed europei l’anniversario della liberazione del nostro continente dal nazi-fascismo, e la festa dell’indipendenza americana. Le celebrazioni sono state anche un’occasione per incontrare Jared Kushner, il consigliere...
Scrivo dopo una settimana di lavoro dedicata soprattutto ai Balcani e alla sicurezza della nostra regione, ma anche alla crisi in Venezuela. L’unica via d’uscita dalla crisi è una soluzione pacifica e democratica: lo ho ribadito a nome di tutta l’Unione europea (qui la mia dichiarazione a nome dei Ventotto) e insieme al Gruppo internazionale di contatto che abbiamo creato (qui il comunicato), con il quale ci riuniremo domani in Costa Rica. La settimana era iniziata lunedì a Berlino, per il vertice organizzato da Francia e Germania sul futuro dei Balcani. È stata soprattutto l’occasione per incontrare, insieme e bilateralmente, i leader di tutti e sei i nostri partner: il presidente serbo Aleksandar Vucic e la premier Ana Brnabic, il presidente kosovaro Hashim Thaci e il primo ministro Ramush Haradinaj, il presidente del Montenegro Milo Đukanovic, il premier della Macedonia del Nord Zoran Zaev, il primo ministro albanese Edi Rama e quello bosniaco Denis Zvizdic. Martedì poi, insieme al ministro degli Esteri norvegese Ine Eriksen Soreide, abbiamo riunito a Bruxelles il gruppo dei donatori internazionali per la Palestina. Abbiamo discusso insieme di come superare l’attuale crisi finanziaria dell’Autorità palestinese e preservare la soluzione dei due Stati per garantire pace e sicurezza alla regione. Qui la conferenza stampa, qui il mio comunicato sulla nuova escalation a Gaza. Per noi europei, si tratta anche di una questione di sicurezza della nostra regione. Lo stesso vale per l’accordo sul nucleare iraniano: da tre anni contribuisce a evitare una corsa alle armi nucleari in Medio Oriente, e anche per questo va salvato. Qui il mio comunicato con Francia, Germania e Gran Bretagna sulle...
Scrivo alla fine di una settimana trascorsa interamente a Bruxelles, al lavoro con i ministri degli Esteri dell’Unione, coi capi di governo al Consiglio europeo, e con alcuni partner importanti. Abbiamo iniziato la settimana insieme a Wang Yi, consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese, prima per il “dialogo strategico” tra Europa e Cina, e poi per un incontro coi ministri degli Esteri dei Ventotto. È la prima volta che un ministro degli Esteri cinese incontra tutti i ministri dell’Unione: è il segno che la Cina è un partner fondamentale, una potenza globale con cui abbiamo alcune divergenze sostanziali, che a volte è un nostro competitor, ma che collabora con noi su molti temi fondamentali per la pace e la sicurezza del mondo – dall’Iran alla Corea. Per questo abbiamo bisogno di un dialogo che sia allo stesso tempo pragmatico e fedele ai nostri valori. Qui la conferenza stampa con Wang Yi. E di Cina ho discusso anche coi capi di governo dell’Unione, al Consiglio europeo di giovedì e venerdì – ne parlo qui coi giornalisti. Un Consiglio segnato soprattutto da una decisione importante sul futuro della Gran Bretagna – qui le conclusioni. Ai margini del Consiglio, ho incontrato il premier portoghese Antonio Costa per concordare il nostro sostegno al Mozambico, che è stato colpito da un ciclone devastante. Qui la conferenza stampa insieme ad Antonio. Come sempre, ho partecipato al pre-vertice dei leader socialisti, che è stato anche un’occasione per incontrare Nicola Zingaretti – per la prima volta dopo la sua vittoria alle primarie. Lunedì, coi ministri degli Esteri, avevamo iniziato il nostro incontro confermando la nostra...
Scrivo di ritorno dal lago Prespa, al confine tra la Grecia e quella che si chiamerà “Repubblica della Macedonia del Nord”, dove ho partecipato alla firma dello storico accordo tra Atene e Skopje. Un accordo che è un messaggio di pace e di speranza non solo per i due paesi coinvolti, ma per tutti i Balcani e per tutto il nostro continente. La dimostrazione che la diplomazia e il dialogo portano a risolvere anche le questioni più difficili, se sostenuti da coraggio e determinazione. Qui quello che ho detto oggi, qui il mio comunicato, qui il mio annuncio dell’accordo durante un dibattito al Parlamento europeo. L’accordo tra Atene e Skopje non è stata l’unica buona notizia della settimana. Il vertice a Singapore tra Donald Trump e Kim Jong-un è la dimostrazione che le crisi del nostro tempo si possono affrontare solo con la diplomazia e il dialogo. Ne ho parlato martedì al Parlamento europeo, a Strasburgo, all’inizio di un dibattito sul lavoro che stiamo facendo per salvare l’accordo con l’Iran – qui il video, qui il comunicato sulla Corea del Nord. E ieri, in Afghanistan, è entrata in vigore la prima tregua tra governo e talebani – un segnale di speranza per un paese in guerra ormai da decenni. Qui il mio comunicato. A Strasburgo, come Commissione europea, abbiamo presentato la nostra proposta per il bilancio dell’Unione europea. Per la prima volta proponiamo un bilancio che si occupi anche di sicurezza e difesa – investendo nell’industria europea e nella sicurezza della nostra regione, che è fondamentale per la sicurezza degli europei (qui il video). E poi abbiamo proposto di...
Questa settimana sono tornata in Libano, per la prima visita internazionale da quando il premier Saad Hariri è rientrato a Beirut. È un segnale forte di sostegno al Libano, all’indipendenza e all’autonomia del paese, alle sue istituzioni e ai suoi cittadini. Di questo ho parlato col presidente Michel Aoun, con Hariri, col ministro degli Esteri Gibran Bassil e col presidente del Parlamento Nabih Berri, ma anche della situazione a Gerusalemme e della guerra in Siria. Qui le parole scambiate coi giornalisti insieme a Bassil, qui la conferenza stampa con Hariri. Lunedì sera invece ho ospitato a Bruxelles i primi ministri dei nostri sei partner nei Balcani. Il 2018 sarà un anno fondamentale nel loro cammino verso l’Unione europea: è l’occasione per rendere il percorso irreversibile, portando avanti quelle riforme – dalla giustizia all’economia – che i cittadini dei Balcani si aspettano dai propri governi. Qui il comunicato sul nostro incontro. Lunedì ho approfittato degli auguri di Natale e di fine anno per incontrare in videoconferenza le quindici missioni militari e civili europee: uomini e donne che servono l’Unione in posti a volte lontanissimi da casa, ma fondamentali per la sicurezza di tutti noi...